Salk Institute

Nel 1959, Jonas Salk, l’uomo che aveva scoperto il vaccino per la poliomielite, approcciò Louis Kahn con un progetto per un centro di ricerca biologica. La città di San Diego, in California, aveva regalato a Salk un pittoresco sito a La Jolla lungo la costa del Pacifico, dove intendeva fondare una nuova struttura che dovesse esplorare le implicazioni delle Scienze per l’umanità. I laboratori dell’Istituto Salk si presentano come due blocchi simmetrici e separati da una corte centrale completamente pavimentata e solo interrotta da un sottile corso d’acqua.

L’intera struttura si presenta come semplice e durevole ma al contempo luminosa e accogliente. Lo schema di Khan per l’istituto è organizzato spazialmente in modo simile ad un monastero, una sorta di comunità intellettuale isolata che si configura come un ambiente stimolante per i ricercatori che vi lavorano.

Displacement

Tenendo conto della chiave di lettura di displacement si può affermare che Kahn creò dei laboratori spaziosi e non ostruiti che potessero essere adattati alle mutevoli esigenze della scienza, in quest’ottica si percepisce quella che la relazione che intercorre tra forma e funzione. L’edifico nasce per rispondere a determinate funzioni e necessità e poi una volta createsi le forme e gli spazi, queste vengono plasmate e trasformate dall’uso che se ne fa. Emerge quindi il principio di displacement e circolarità che lega la funzione alla forma di questo edificio e il modo in cui questi due elementi influenzano l’una l’altra. Khan riconosce il compito dell’architettura non come una mera invenzione di forme, ma come processo di scoperta delle necessita dando forma alle esigenze di vita collettiva e individuale.

Shape 

Il  carattere geometrico ma anche rigorosamente simmetrico di questo progetto richiama l’approccio di shape. Khan in questo progetto, senza ricorre a banali citazioni del passato, ricerca l’archetipo, l’intima essenza della forma. Gli edifici del Salk Institute furono concepiti in primo luogo come una serie di torri che si fronteggiavano, furono poi plasmate e trasformate in una  serie di edifici più bassi a pianta quadrata e solo successivamente si configurarono come due blocchi allungati che si specchiano tra loro attraverso una piazza pavimentata. Nel Salk Institute Khan realizza forme moderne astratte, rigorose ma elegantemente dettagliate, combinate con una simmetria formale, mettendo in luce l’abile interazione che si va a creare fra materiale e spazio, forma e funzione. Attraverso l’uso della simmetria, della geometria e della trasformazione, Khan creare un’atmosfera unica in cui  gli ampi spazi open space consentono la massima flessibilità e un flusso costante di comunicazioni e idee.

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